Viola qualche anno fa era tornata a vivere nella provincia. Delusioni lavorative e forse un'importante tendenza al masochismo.
Vinta dalla diffidenza iniziale, viene spinta da un'amica milanese a scaricarsi Tinder. "Non è mai stato così semplice uscire con un ragazzo!" dice l'altra. E dato che conoscere gente nuova nella provincia pare pressoché un'utopia, scarica la famosa app che al tempo era sconosciuta ai più. Imposta il raggio entro i 30km, fascia d'età 28-35 e via! Una serie di volti conosciuti e una collezione di casi umani più unici che rari. Quando poi, eccolo: il bono vero. Moro, bello, non troppo fighetto, niente sopracciglia depilate, rugbista. Come non resistere e sganciargli il primo like della storia di Viola su Tinder? Pessima scelta. THERE'S A MATCH!
Fu così che i due cominciano a chattare. Chiaramente il manzo in questione non è della zona ma solo di passaggio per lavoro. Millanta che presto tornerà, ma i posteri confermeranno la sua sospettabilissima tendenza alle bugie. Però nei messaggi è brillante, spiritoso e ambizioso. Il ragazzo vive in un paesino sul mare del centro Italia, una località non proprio turistica, ma nonostante i km sembra intenzionato a conoscere la nostra eroina. Si scrivono per mesi, ad ogni ora del giorno e della notte, con cadenza e frequenza variabili, ma con un parterre di argomenti che manco nella sua ultima storia d'amore Viola credeva di esser riuscita a conoscere così a fondo il proprio compagno.
Mesi di scrittura, ma mai conosciuti di persona. Certo, facebook offriva qualche foto da studiare a fondo, ma i fiumi di parole non bastano e accendono in lei una curiosità che manco da bambina in attesa del Natale si ricordava di aver avuto! Così quando lui un bel giorno le propone di accompagnarlo in Sardegna a Settembre (possibilità di ferie inesistente) lei controffre un weekend libero. Lui, ignaro della predisposizione di Viola a cacciarsi in situazioni improbabili, le propone un weekend nelle sue terre, e lei, puntuale psicopatica alla ricerca di emozioni forti, accetta. Ed ecco che il nostro filosofo delle chat, forse cagandosi un po' addosso, scompare. Ma è fine estate, il mare è bello e Viola non è la prima volta che trascorre un weekend di vacanza da sola, così decide di partire a prescindere, al massimo ci rimedierà l'ultima tintarella della stagione!
Così scende nel cuore dell'Italia: l'appartamento per due notti, una macchina a noleggio, e un leggero bagaglio a mano con il minimo indispensabile. Il primo giorno se la passa a girare su è giù nell'entroterra dell'Appennino, quando sospinta dal vino del pranzo, decide di annunciare la sua presenza. Il ragazzo è intontito, non capisce... scompare per qualche ora e ritrovando due forme geometriche teoricamente sferiche nella parte australe del suo corpo, propone un drink serale.
Così eccola, ore 22.30 seduta sul marciapiede prefissato in attesa del bono della chat. Attende. Scrive all'amica. Fa un inutile giro tra le bancarelle della piazza per ingannare il tempo, tra album di figurine Panini Italia 90 e trionfi di t-shirt di contrabbando africano, come in ogni posto di mare che si rispetti. Ancora nulla. Quando improvvisamente eccolo spuntare al di là della strada: t-shirt eccessivamente aderente bianca che lascia ben poco all'immaginazione di Viola, inutile gilet aperto a mo' di copri spalle da tamarro, ma spalle e pettorali disegnati che urlano "sbattimi adesso", labbra carnose da "mordimi ancora", viso da baciare, e corpo da "te lo mangio". Ok, ritardo perdonato.
La serata è piacevole, parlano per ore di stronzate e accompagnandola all'appartamento avanza l'invito a cena per la sera successiva. Viola finge compostezza e lo saluta con un cordiale "ok ci penso ti faccio sapere domani", chiusa la porta dell'appartamento morde gli stipiti delle porte da quanto su di giri.
La serata è piacevole, parlano per ore di stronzate e accompagnandola all'appartamento avanza l'invito a cena per la sera successiva. Viola finge compostezza e lo saluta con un cordiale "ok ci penso ti faccio sapere domani", chiusa la porta dell'appartamento morde gli stipiti delle porte da quanto su di giri.
Così cercando di non accettare l'invito troppo presto, il giorno dopo conferma la cena. Lui risponde solamente con 3-4 ore di ritardo, ma non fornisce ne orari ne luoghi per l'incontro. Viola per non sbagliare rientra in appartamento a metà pomeriggio per rimediare all'insospettabile: silk-épil come fosse un tosaerba. Ore 18,30 e l'imbecille deve ancora fornirle un orario, ma Viola è in ferie, starà mica in appartamento ad aspettare un tamarro con il gilet per sapere a che ora la passerà a prendere? Sticazzi.
Decide allora per una tappa nel paese più vicino possibile giusto per essere reperibile per la conferma last-minute della cena. Fosse stato un altro, lo avrebbe mandato a cagare da tempo, ma è single da una vita e mezza, lui attizza l'ormone come pochi e scroccare una cena non ha mai fatto male a nessuno. Il paesino fa cagare, piccolo come uno sputo e scontato come tutte le località di mare dell'Adriatico. Viola passeggiando approfitta per comprare un paio di sandaletti da 4 soldi in un negozietto odoroso di plastica, sia mai che la serata termini rendendo grazie alle ore dedicate al silk-épil! Prezzo stracciato, carini, e soprattutto non pestilenti: le sue ginniche risentono del salso di mare della giornata e puzzano come una rete di pescatori. Idea geniale partire con un unico paio di scarpe!
Decide quindi di concedersi una birra in un posticino carino che ha adocchiato appena arrivata e si lascia consigliare dal ragazzo dietro al banco. La prima birra scende che è un piacere, e chiama di diritto la seconda. La brezza della sera che arriva, la pelle ancora scaldata dal sole, l'attesa snervante dell'imbecille che ancora non risponde, ed ecco che la terza birra viene da sé. Anche perché ormai il suo livello di ebbrezza è giunto a un livello tale che quella strada le sembra la più bella del mondo, ama quella birreria, ama quella cittadina dimenticata da Dio e privarsi della terza sarebbe un crimine.
Nel frattempo arriva il messaggio: cena confermata ore 21.
Ecco pareva brutto dire ad uno sconosciuto carino che era a schienarsi tre birre da mezzo da sola. Quindi il lampo di genio: "sono con Luca a fare aperitivo". E voi direte, chi cazzo è Luca? Frutto della sua fervida immaginazione? Invece no. Luca esiste davvero, e vive proprio in quel paesino buco di culo. Luca è il fratello gemello di un ex collega, che si è trasferito lì per amore. Luca esiste, vive e lavora lì, solo che tecnicamente Viola... non l'ha mai sentito! Ma suona meglio raccontare che fino alle 21 Viola è stata a ridere e scherzare con un vecchio amico invece di essere da sola, felice come una Pasqua, in una birreria a schienarsi mezzi litri consigliati dal ragazzotto dietro al banco. Punti di vista.
Torna quindi all'appartamento, approfitta del bagno e si fa trovare all'incrocio dove si erano salutati la sera prima. Completamente ubriaca. Lui galanteria, lei finge compostezza e ilarità, in realtà l'unica cosa che non può esprimere è sobrietà. E neanche serietà e grazia quando scendendo dalla macchina scivola in maniera rovinosa a terra. Come? Era di sicuro Saturno contro, o forse la combo di discesa di marciapiede infido ricoperto da sabbia invisibile versus suola intonsa di sandaletto da due soldi nuovo di zecca. Risultato? Caduta a terra con ginocchio sbucciato. Tempo 1 secondo. Viola vuole morire, ma per fortuna la birra era ancora padrona delle sue emozioni. Si limita a ridere di se stessa e, con ginocchio sanguinante, viene aiutata a rialzarsi con nonchalance d'altri tempi.
Epilogo?
Il tamarro intrattiene Viola con la scusa di un film in una maratona di sesso di ben 8 ore.
Viola chiaramente perde la testa e i due si sentono per parecchio tempo.
Chiaramente la storia non ha avuto seguito, ma un segno nella scarpiera è rimasto, testimone che una chat utilizzata con il fine di scopare non porta l'amore, ma un paio di scarpe nuove sì.
Viola chiaramente perde la testa e i due si sentono per parecchio tempo.
Chiaramente la storia non ha avuto seguito, ma un segno nella scarpiera è rimasto, testimone che una chat utilizzata con il fine di scopare non porta l'amore, ma un paio di scarpe nuove sì.